A volte capita a tutti di sentire di aver bisogno di un po' di ordine, di chiarezza o di consapevolezza nella vita. Scelti gli obiettivi, intravisto il percorso, come fare a raggiungerli? Dove stiamo andando, e come tenerci concentrati nella quotidianità sulle cose che sono veramente importanti?
Come vivere con maggior consapevolezza, a pieno, ogni singolo giorno? Siamo veramente connessi con la nostra vita o siamo semplicemente impegnati a seguire le cose da fare, inframezzate da parentesi di un tempo indefinito in cui scorriamo senza voglia Facebook dal nostro smartphone?
Per affrontare problemi come questi non c'è bisogno necessariamente di affidarsi ad un percorso psicologico, e ci sono tante alternative anche più economiche. Tra queste, una estremamente valida è quella del Journaling.
Journal in inglese significa diario, e Journaling è quindi l'abitudine di scrivere regolarmente sulla propria giornata o su sé stessi.
Negli ultimi anni, il Journaling si è affermato come valido strumento di introspezione, grazie al fatto che, con un po' di pratica, è possibile mettere nero su bianco non solo ciò che pensiamo, ma anche ciò che non sapevamo di pensare. Fattore indubbio a favore della sua esplosiva diffusione è la sua semplicità ed economicità: bastano pochi minuti al giorno, una penna ed un quaderno e tutti possono iniziare.
Tra i vari motivi per i quali questa attività è consigliata, gli psicologi ne riconoscono in particolare alcuni estremamente validi da un punto di vista di costruzione di sé: vediamo quali sono.
1. Conoscere la propria mente e imparare a conoscere se stessi è il primo vantaggio di questa attività. Senza conoscere se stessi, fissare gli obiettivi che vogliamo veramente raggiungere diventa difficile, e ancora più difficile è trovare la motivazione e le risorse necessari per concretizzarli.
2. Il secondo è che può essere anche molto divertente; si può dare libero sfogo al sarcasmo, al cinismo, all'ironia, all'autoironia ed agli improperi in un modo che non ci è normalmente concesso nella vita vera. Possiamo permetterci di esagerare, di buttare fuori tutto senza filtri in un catartico flusso di coscienza, senza temere conseguenze.
3. Rileggere ciò che si è scritto: rileggere le proprie "entry" a distanza di giorni, settimane o mesi è un'esperienza illuminante. La distanza temporale del journal ci da quasi l'impressione di star leggendo uno scritto prodotto da un'altra persona, e non da noi. Questa "distanza" percepita tra noi e chi ha scritto la entry, ci permette di sintonizzarci con noi stessi, con le nostre emozioni passate e con i nostri passati errori con una compassione e una tenerezza che spesso, per il "noi" del presente, non siamo in grado di fare. Perdonarsi, ritrovarsi, scusarsi, capirsi e amarsi, con la distanza del passato si fanno più facili, portandoci gradualmente verso un atteggiamento più amorevole e positivo nei confronti di noi stessi.
4. Sperimentare più connessione con la propria vita, scrivendo giorno per giorno ciò che abbiamo fatto, che ci è successo, che ci ha colpito, e ci ha fatto riflettere, può donarci un nuovo senso di chiarezza, connessione e presenza mentale. "Tenere i fili" della vita, con questo senso di padronanza e di connessione, diventa più facile e più piacevole.
5. Con il nostro Journal, possiamo permetterci di dare sfogo alla creatività: se ci piace più minimal ad esempio, possiamo usare una grafia composta e penna sempre dello stesso colore; se ci piacciono le pianificazioni o le liste di "To Do" possiamo optare per un Bullet Journal; possiamo scarabocchiare, allegare foto, bigliettini, foglie o fiori secchi e riversare nel journal la nostra vita. La creatività è parte di un processo non solo espressivo, ma anche molto introspettivo, tanto quanto la scrittura.
Come si fa Journaling?
Una possibile modalità è di tenere un Journal per ogni diverso ambito della vita: uno per il lavoro, ad esempio, e uno per le relazioni sociali; uno per i sogni, da tenere sul comodino, e uno per le esperienze quotidiane... Oppure uno per tutto. Questo metodo è uno strumento estremamente versatile che si adatta alle mutevoli esigenze della nostra vita.
Altre modalità riguardano i contenuti: si va dai Bullet Journal estremamente strutturati, a Journal con "prompt" quotidiani di ispirazione (e ne esistono infiniti, ad esempio "scrivi per oggi solo cose positive avvenute nella tua giornata" o "scrivi la tua giornata come fosse la sceneggiatura di un film horror"...) a Journal completamente destrutturati, in cui scrivere in flusso di coscienza e anche alternare entry a scarabocchi o disegni. Una categoria a parte sono i Mindful Journal, in cui si dà molto spazio al flusso di coscienza, ma vi sono anche prompt che favoriscono l'accettazione, la gratitudine ed il senso di connessione con il momento presente (non sai bene cosa sia la Mindfulness? Leggi qui).
Le regole per un buon Journaling sono poche:
1. Scegliere un quaderno o un taccuino che ci piace, ed una penna comoda. L'estetica del Journal non è fondamentale, ma può incidere molto sulla nostra motivazione.
2. Scegliere se dedicare al Journaling sempre lo stesso momento della giornata (es. la pausa pranzo, o prima di andare a dormire) o se decidere di giorno in giorno in base all'ispirazione.
3. Cercare di essere sinceri, e all'inizio se necessario "forzarsi" un po' a scrivere. Anche se non ci viene in mente nulla, possiamo "scaldarci" scrivendo del tempo o delle ultime notizie di attualità, come faremmo in una qualsiasi conversazione di circostanza.
Se hai pensato, almeno una volta, che ti piacerebbe conoscerti meglio, focalizzare meglio la tua vita e i tuoi obiettivi e sviluppare una maggior connessione con te stesso/a, ma allo stesso tempo non ritieni che sia il caso di iniziare un percorso psicologico, prova con il Journaling.
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